Carissimi ciao ! Dobbiamo costruire un fronte per bloccare questa nefasta operazione che ha l’obiettivo di banalizzare il nostro Fiume e le sue rive per farne terreno di ruberie (la ghiaia, la legna, l’acqua,il paesaggio,…..) e di sfruttamento senza più vincoli da paret dell’Europa e degli ambientalisti. Questo è solo l’inizio di questa battaglia che non sarà facile : abbiamo trovato  collaborazione con nuove persone indignate che ci hanno chiesto di scrivere un articolo (allegato) per un corrispondente di Repubblica che conoscono ; vi è anche una mamma di Candelù che sta convincendo un gruppo di bambini e ragazzi a disegnare e scrivere ciò che pensano di questa ennesima offesa al Fiume per poi esporla sulle ceppaie dei grossi alberi tagliati in riva alla Piave. Nel frattempo si sono fatti vivi Rossella Muroni ed Andrea Zanoni per delle interrogazioni in Parlamento ed in Regione. C’è tanto da fare ed ho bisogno delle vostre idee e della vostra fantasia !  A presto, ciao !

Hanno cominciato con uno stanziamento cospicuo da 900.000 euro per asportare
gli alberi schiantati dalla tempesta Vaia che aveva colpito l’alta valle della Piave a
fine ottobre 2018 : l’alto commissario per l’emergenza Vaia nonché governatore del
Veneto Luca Zaia coadiuvato dal “soggetto attuatore” ed anche capo del Genio
Civile di Treviso , ing. Alvise Luchetta, hanno deciso di utilizzare tale cifra, stanziata
dal Governo per liberare le vallate dolomitiche, per raccogliere le alberature divelte
da tale distruttivo fenomeno atmosferico lungo le rive del nostro Fiume in tutta la
provincia di Treviso. “Anche sforzandoci non siamo riusciti ad individuare alcuna
copertura vegetale compromessa in tutte le aree golenali della Piave e neppure
alberi pericolanti in prossimità delle rive ; ci siamo invece accorti dei notevoli
processi di erosione in rive, senza più copertura arbustiva ed arborea, occupate
sempre di più da invadenti colture a vigneto; ci siamo anche accorti di isole fluviali
di grava popolate da Pioppi e Salici di notevoli dimensioni in cui non hanno previsto
nessun intervento di taglio, probabilmente perché era troppo difficile recuperare i
fusti degli alberi tagliati. Quindi nessun albero schiantato da rimuovere ed invece
centinaia di alberi sani e rigogliosi tagliati a raso ben al di là dei 10 metri, ribaditi in
progetto, delle rive in un ambito fluviale che, per almeno il 90%, ricade in una serie
di Siti di Interesse Comunitario – appunto S.I.C. per l’Unione Europea – ed
addirittura Zone di Protezione Speciale ( Z.P.S. per le Direttive Europee Uccelli ed
Habitat ! ) Come sono riusciti a superare, per ora, i vincoli dettati dalla
Commissione Ambiente del Parlamento Europeo ? Inserendo nel progetto dei
riferimenti alla necessità di attuare “i primi interventi urgenti di protezione civile in
conseguenza degli eccezionali eventi meteo che hanno interessato il territorio della
Regione Veneto dal 27.10 al 5.11.2018”, cioè con la tempesta Vaia. La ditta VAB –
Valorizzazione Biomasse di Godega S. Urbano ( curiosamente il paese di nascita
dello stesso governatore) per circa 2 mesi ha scorazzato lungo tutte le rive del
nostro fiume, tutelate dalla Rete Natura 2000, tagliando quasi sempre a raso senza
alcun rispetto delle norme di salvaguardia dei valori ambientali presenti in queste
realtà naturalistiche, tra l’altro elencate sia nella Relazione Generale al progetto
che nel Capitolato progettuale ; nessuna informazione alla cittadinanza e neppure
ai Comuni all’atto di inizio lavori, addirittura mancanza di segnalazione dell’apertura
dei cantieri di taglio come pure notevole carenza nella preventiva selezione degli
alberi da tagliare. Tanti buoni propositi inseriti nella Relazione e negli articoli del
Capitolato ( tra cui riferimenti addirittura a cure forestali, rispetto dei suoli
nell’accesso alle zone di intervento, divieti di transito nelle aree in cui è presente
rinnovazione arborea ed arbustiva….) quando nella realtà non si è vista traccia di
precauzione e di rispetto di zone così importanti segnalate e riconosciute dall’U.E.
“Per questi motivi abbiamo inoltrato, più di un mese fa, un esposto circostanziato
alla stazione C.C. Forestali di Treviso, che inoltreremo anche a tutti i sindaci
rivieraschi dell’intero territorio provinciale, a cui chiediamo di indagare sulle notevoli
carenze nella attuazione degli interventi e sulle incomprensibili contraddizioni tra

quanto dichiarato nel progetto e la concreta realizzazione in un territorio di grande
pregio naturalistico”.
Ad aggravare la situazione eco sistemica delle rive della Piave, in questo caso alla
destra del Fiume, è partito un nuovo progetto che si è rivelato una inverosimile
continuazione dell’intervento distruttivo, promosso da Genio Civile e Regione
Veneto, che si era concluso il 28 febbraio : anche in questo caso, nello stesso
giorno in cui ci verranno consegnati progetto e disposizioni, inoltreremo un puntuale
esposto che, in questa occasione, potremo rivolgere alla Procura della Repubblica
di Treviso, perché la realizzazione di questa nuova devastazione, che dovrebbe
essere controllata dal Servizio Forestale Regionale – Regione Veneto, è addirittura
peggiorativa rispetto al precedente attuato con la collaborazione della struttura che
dovrebbe controllare la realtà fluviale.

Per fortuna, in questo caso, abbiamo con noi una cittadinanza indignata che non
può sopportare una nuova offesa al nostro caro Fiume, tra l’altro con gli stessi
protagonisti – Vab e progettista – nel silenzio assordante degli Enti Locali per nulla
preoccupati del furto di biodiversità portato avanti da questi nuovi barbari !

 

A cura di Fausto Pozzobon, presidente del Circolo Legambiente Piavenire e
componente del Direttivo regionale di Legambiente Veneto.